Cercavo il Mare
“Cercavo il mare” è un progetto di indagine e ricerca sul territorio leccese.
L’obiettivo è la costituzione di un atlante fotografico della nostra città che possa, nel tempo e con il contributo di tutti coloro che vorranno partecipare (fotografi e non), costruire un immaginario visivo collettivo, registrare i cambiamenti, conservare i ricordi, custodire la memoria di questi luoghi e delle loro dinamiche sociali.
Nasce dalla volontà di declinare anche in ambito fotografico il modello di partecipazione e cittadinanza attiva già avviato con “Lecce è il suo mare”, il progetto di rigenerazione delle marine avviato dall’Amministrazione comunale nel 2017, in un momento di grande fermento artistico per la nostra città. Intende contribuire alla mappatura, attraverso il proprio punto di vista, di un paesaggio articolato, ricco e – paradossalmente – poco conosciuto come il nostro: dalla città alle sue periferie, dalla campagna al mare.
Nasce dalla volontà di declinare anche in ambito fotografico il modello di partecipazione e cittadinanza attiva già avviato con “Lecce è il suo mare”, il progetto di rigenerazione delle marine avviato dall’Amministrazione comunale nel 2017, in un momento di grande fermento artistico per la nostra città. Intende contribuire alla mappatura, attraverso il proprio punto di vista, di un paesaggio articolato, ricco e – paradossalmente – poco conosciuto come il nostro: dalla città alle sue periferie, dalla campagna al mare.
Proprio dalle zone costiere e dal loro immediato entroterra siamo partiti. Un territorio che si estende per circa ventidue chilometri da Torre Rinalda a San Cataldo: la natura, l’architettura, gli opifici, le strutture produttive ancora funzionanti e le testimonianze di quelle dismesse. Abbiamo incontrato e provato a raccontare il paesaggio e i volti di donne e uomini che qui vivono, lavorano, si incontrano...
Ora vorremmo che questo processo di documentazione si estendesse all’intera città. L’identità di una comunità, come il paesaggio in cui è inserita, muta continuamente e per poter governare i cambiamenti occorre preservare e studiare la memoria, quella personale e quella collettiva, la Storia e le tante storie che tessono la fitta rete di ogni società.
Ora vorremmo che questo processo di documentazione si estendesse all’intera città. L’identità di una comunità, come il paesaggio in cui è inserita, muta continuamente e per poter governare i cambiamenti occorre preservare e studiare la memoria, quella personale e quella collettiva, la Storia e le tante storie che tessono la fitta rete di ogni società.